Informazioni principali
- Stato percorso: provato (ultima verifica/aggiornamento: settembre 2022)
- Visitabile nei giorni feriali: SI
- Visitabile nei giorni festivi: NO
- Servito da: treno regionale Trenitalia
- Linea di riferimento: Roma – Frosinone – Cassino (FL6)
- Gestore servizio di trasporto pubblico urbano: Cialone Tour (dal 13/11/2017)
- Gestore precedente: Fratarcangeli Cocco
- Servito un tempo anche da: bus CO.TRA.L. (fino al 2008)
- Cambi (quanti mezzi prendere): 2
- Prerequisiti: Madonna del Piano (Castro dei Volsci)
- Frequenza di collegamento: buona
- Distanza approssimativa da Roma: 110 km
Come arrivare a Castro dei Volsci da Roma
Delle numerose frazioni in cui è suddiviso il territorio di Castro dei Volsci per il visitatore le più importanti da considerare sono tre:
- Centro Storico: il borgo medioevale arroccato in cima ad una collina
- Madonna del Piano: la frazione principale a valle, sede di capolinea (e deposito) bus Cotral
- Stazione: la stazione ferroviaria “Castro-Pofi-Vallecorsa”
La stazione è collegata a Roma Termini con i treni della linea Roma – Cassino (FL6) (in media un treno all’ora) ma dalla stazione a Madonna del Piano ci sono circa 2 km di strada e da Madonna del Piano al centro storico ci sono ulteriori 5 km di strada da coprire, per giunta in salita.
Madonna del Piano è collegata a Frosinone e ad altri comuni della zona tramite linee bus Cotral, che però NON collegano Madonna del Piano con il centro storico, e raggiungono la stazione solo con pochissime corse.
NB: da un punto di vista trasportistico Madonna del Piano è importante come nodo di scambio di riferimento per una serie di altri comuni ma non per visitare Castro dei Volsci; per non appesantire il discorso a questo punto rimando alla sezione Capolinea e Fermate.
Fortunatamente il comune mette a disposizione un servizio di bus urbano che collega la stazione sia con Madonna del Piano che con il centro storico, più altre frazioni; aggiungo subito che ancor più fortunatamente gli orari sono buoni, tali da garantire ampia visitabilità del borgo medioevale – varie andate e ritorni disponibili con abbondante tempo di visita ritagliabile tra andata e ritorno – anche per un visitatore esterno.
Supponendo quindi di voler visitare il centro storico il modo più semplice prevede innanzitutto di arrivare con treno regionale da Roma Termini alla stazione “Castro-Pofi-Vallecorsa”, dopodiché dal piazzale antistante la stazione si può coprire il pezzo di strada restante interscambiando con il bus urbano.
In fin dei conti è la soluzione più logica, semplice e naturale che ci sia, eppure vi assicuro che non è banale che ci sia a disposizione una comodità del genere. Quanti altri comuni hanno una stazione ferroviaria con buon traffico eppure mancano di un servizio urbano per collegare il centro alla stazione, dalla quale dista solo un pugno di chilometri… Qui invece la disponibilità c’è! Dunque non diamola per scontata ma apprezziamola e sfruttiamola!
Vediamo quindi qualche dettaglio in più su questo servizio bus urbano.
Intanto prima di salire chiedete conferma all’autista se va a Castro dei Volsci, perché questa stazione è quella di riferimento anche per altri comuni della zona i quali potrebbero avere o non avere a loro volta delle proprie navette urbane di collegamento.
Il biglietto si fa a bordo dall’autista, quindi non preoccupatevi di andarlo a cercare chissà dove, ed è di corsa semplice cioè da rifare ad ogni viaggio.
Gli orari del bus urbano sono pubblicati sia sul sito del comune (colonna a sinistra) sia sul sito del gestore (navigate il menu sotto “Servizi di Linea”).
Ora, di linee ce ne sono due: “1” e “2”. Quale di queste sale su al centro storico?
Non è per niente evidente ma la fermata del borgo è “Largo San Rocco”, pertanto la linea che fa per noi è la n. 2. Se non è per niente evidente allora come faccio a saperlo? Il fatto è che quando ci sono stato, a Maggio 2017, c’era ancora la gestione precedente e dal sito del comune si potevano scaricare, oltre agli orari, anche le mappe con il percorso delle linee: dalle mappe si vedeva che la linea B (le due circolari allora si chiamavano “A” e “B” anziché “1” e “2” come oggi) saliva su in cima, la cui fermata era indicata sulla mappa come “Via San Rocco”.
Altra cosa fondamentale, è chiaramente indicato che il servizio è attivo dal lunedì al sabato pertanto il borgo non è raggiungibile con i mezzi nei giorni festivi, a meno che non siate disposti a farvi una scarpinata di 7 km dalla stazione: i treni della Roma-Cassino circolano anche i festivi.
Le due linee urbane sono entrambe delle circolari e in alcune corse il verso di percorrenza è invertito; questa inversione è chiaramente indicata negli orari. E’ possibile ad esempio che per scendere dal borgo alla stazione con una corsa in un verso il bus debba fare prima un giro di peppe per varie frazioni mentre con altre corse in verso opposto ci arrivi in modo più diretto: consultate gli orari.
Naturalmente dovete considerare anche gli orari aggiornati del treno oltre che del bus urbano per vedere per quali treni, tra quelli per Cassino che fermano a Castro-Pofi-Vallecorsa, è prevista dopo l’arrivo da Roma una partenza di bus urbano, e scegliere la combinazione che fa per voi.
Ad esempio con gli orari attuali la mattina vanno bene i treni che partono da Roma Termini alle 7:42 e 8:35 perché arrivano a Castro-Pofi-Vallecorsa rispettivamente alle 9:07 e 10:21, con i bus urbani della linea 2 che partono alle 9:25 e 10:25. Non va bene invece il treno delle 8:00 perché a Castro-Pofi-Vallecorsa non si ferma proprio!
Come tornare a Roma da Castro dei Volsci
Con il bus urbano si scende alla stazione Castro-Pofi-Vallecorsa e da lì si prende il treno regionale per Roma Termini.
Non c’è molto da aggiungere rispetto all’andata, vale sempre il consiglio di controllare gli orari ufficiali aggiornati e verificare come combinarli in modo ottimale.
Un punto di attenzione: non sono sicuro se in stazione Castro-Pofi-Vallecorsa c’è una macchinetta per comprare i biglietti. Quando ci sono stato io il biglietto del treno di ritorno per sicurezza lo comprai a Roma prima di partire; una volta sul posto volevo verificare se ci fosse la macchinetta ma non ho fatto in tempo né all’andata né al ritorno perché il bus / il treno sono passati poco dopo. Dovrebbe comunque esserci un bar di fronte alla stazione e se c’è probabilmente vende anche biglietti del treno. Eviterei di comprarlo a bordo treno per risparmiare sia il sovrapprezzo che l’ansia di dover trovare il capotreno prima di salire a bordo per segnalare la cosa. Aggiornamento: posso confermare che in stazione NON c’è una macchinetta per emettere i biglietti (solo quelle per timbrare), quindi comprateli all’andata.
Un’alternativa sarebbe il biglietto regionale giornaliero (BIRG) ma questo non copre la tariffa del servizio urbano e pertanto si finirebbe per pagare di più che con i biglietti singoli.
Capolinea e/o fermate principali
Ecco la stazione ferroviaria:
C’è una pensilina ad indicare la fermata del bus urbano, anche se potrebbe non fermarsi esattamente lì: insomma quando c’è si vede, andategli incontro.
Finalmente ecco la fermata “San Rocco”, il punto più in alto raggiunto dai bus urbani:
Anche qui come segnaposto di fermata c’è una pensilina; e guardate a sinistra nell’immagine, ci troviamo proprio sotto il belvedere con la famosa statua della Mamma Ciociara.
L’ingresso al borgo è alle spalle rispetto all’inquadratura, poche decine di metri ed eccolo:
Madonna del Piano è qui:
La palina Cotral sulla sinistra indica il capolinea / fermata della Cotral “largo Vignoli”, è anche fermata della navetta urbana per la stazione; il mezzo inquadrato non è Cotral ma la navetta urbana del precedente gestore, che qui faceva capolinea (vedere oltre). I bus Cotral fermano da questo lato in direzione stazione (pochissime corse), Pastena (da verificare), Falvaterra (da verificare) e sul lato opposto (senza segnaposto) in direzione Amaseno, Vallecorsa etc.. Le corse per Frosinone dipende che giro fanno, alcune fermano su un lato altre sul lato opposto! E il percorso indicato dal tool ufficiale potrebbe non essere quello effettivo! Insomma state in campana e pronti ad attraversare la strada alla bisogna (senza buttarvi sotto le macchine ovviamente); se vedete che il vostro bus arriva dalla parte opposta iniziate a fare cenno e a sbracciarvi in modo che l’autista vi veda e vi dia una mano rallentando.
Anche se è capolinea Cotral è “capolinea” per modo di dire perché visto il poco spazio non fanno una lunga sosta. Diciamo che in questo punto ci sono la prima fermata (per le corse che partono da Madonna del Piano) e l’ultima fermata (per le corse che hanno destinazione Madonna del Piano).
Per completezza il deposito Cotral si trova più avanti ma i bus non si prendono da qui:
Mappa
Visto che in questo caso né Google né Openstreetmap sono sufficientemente dettagliate ecco una mappa di dettaglio del centro storico, foto di un pannello turistico al belvedere nei pressi dell’ingresso al borgo mostrato sopra (cliccare per ingrandire). L'”ingresso” è tra i punti 11 e 12. La fermata bus più alta del centro storico è un po’ più a sinistra di tale punto.
Da notare che nella mappa turistica sono indicati i parcheggi (per auto) ma non le fermate d’autobus. Non mi sorprende affatto, è solo l’ennesima riprova che in Italia non si concepisce il turismo via bus del servizio pubblico.
Volendo andare a piedi…
… da Madonna del Piano al centro storico di Castro dei Volsci, sulla collina, è possibile sfruttare un percorso pedonale protetto che vi evita di dover camminare per strade provinciali.
Il percorso pedonale inizia qui:
sale fin qui:
dopodiché si può proseguire ancora in salita seguendo la freccia (si arriva al punto “13” della mappa riportata sopra) o facendo il giro (punto 2 per esempio):
Personalmente ho fatto la prova di seguire questo percorso non in salita ma in discesa e posso confermare che funziona. Andando sul posto si scopre che: 1) soltanto i tratti iniziale e finale sono lastricati: il resto è fondo misto (terra battuta / pietra / erba) da viottolo di montagna, per un tratto a scaloni; quindi servono scarpe buone per camminare… e guardare dove uno mette i piedi, in alcuni tratti l’erba potrebbe esser cresciuta un po’ troppo; comunque: non ci sono tratti ripidi, è sempre piuttosto largo e agevole rispetto a un classico sentiero; 2) il percorso è utilizzato come Via Crucis: lungo il cammino ci sono le edicole con le stazioni; 3) a valle i punti di accesso sono in realtà due: uno è quello lastricato mostrato sopra; c’è però un altro accesso ed è qui:
Nella foto Google (2011) non è molto invitante, comunque oggi (2022) è più curato anche se non è lastricato come l’accesso principale ma ha fondo da sterrata di montagna (un po’ scomodo per chi non è abituato) ed è segnalato da una freccia (percorso della memoria). Francamente non c’è un buon motivo per passare di qua anziché di là… più che altro se uno utilizza questo percorso in discesa è più facile essere tratti in inganno e sbucare di qua anziché di là, visto che più avanti, dove i due rami di percorso si incontrano nei pressi di una chiesetta, le frecce indicano questo ramo e non quello lastricato!
Utilizzando questo percorso volendo si può anche pensare di visitare Castro dei Volsci raggiungendo Madonna del Piano con la sola Cotral e coprendo il tratto mancante a piedi, idem al ritorno, stando attenti agli orari… oppure per scendere dopo esser saliti con la navetta, in un orario in cui non passano navette, o al contrario per salire se si arriva a Madonna del Piano con Cotral in una fascia oraria in cui non passano le navette. Visto il dislivello e la quota eviterei di farlo in salita nelle ore più calde d’estate, arrivereste… provati, sgarrupati e probabilmente incacchiati.
Ecco delle foto fate lungo il percorso, in discesa (Settembre 2022), partendo da dove finiscono le scalette in cima:
Al primo tornante c’è una croce, che segna anche il termine della Via Crucis: (in discesa le edicole iniziano da questo punto in poi fino alla chiesetta più a valle):
Un altro tornante:
Ogni tanto si incontra una bandierina bianco-rossa, segnale escursionistico, anche se non ci sono dubbi di percorso:
Panorami che si vedono solo da qui!
La chiesetta al termine (inizio) della Via Crucis:
L’unico punto interrogativo (te pareva che non ce ne doveva essere almeno uno!) del percorso è qui: siamo quasi all’uscita ma c’è una diramazione.
La freccia suggerisce di andare avanti, ma…
la via principale (lastricata) è a 90° rispetto alla freccia!
Io come un pollo mi sono fidato della freccia e quindi sono sbucato dall’ingresso “secondario” non lastricato, allungando inutilmente il giro. Vabbe’, se uno non ha fretta non è che cambia molto uno o l’altro… io però avevo “fretta” nel senso che avevo un autobus da prendere da lì a 10 minuti quindi non è stata molto simpatica la cosa.
I tempi: dalle scalette in alto all’uscita, in discesa, fermandomi e facendo foto, ci ho messo 20 minuti.
Per chiudere, ho scoperto l’esistenza di questo percorso solo perché qualcuno ha gentilmente caricato il punto d’inizio a valle su Google Maps:
Guardando la stessa area da Openstreetmap si vede solo una parte di percorso, da metà in poi, verso l’alto… sembra un vicolo cieco ma posso confermare che non ci sono interruzioni, il percorso funziona. Probabilmente a chi registrava la traccia poi caricata su openstreetmap a un certo punto è partito il gps:
Nota storica trasportistica (approfondimento)
Quando ci sono stato io la prima volta (Maggio 2017) il capolinea del bus urbano non era alla stazione ferroviaria bensì a Madonna del Piano. Il percorso della circolare era lo stesso ma era un po’ diverso il modo di usarla, un po’ più macchinoso di com’è adesso.
Ad esempio ricordo che proveniendo dalla stazione la prima corsa che passò non era diretta subito al borgo ma si fermava a Madonna del Piano come capolinea, lì bisognava cambiare con la circolare gemella che invece saliva su. In pratica quindi “Madonna del Piano” era un prerequisito per visitare “Castro dei Volsci” intesa come centro storico mentre ora ci si arriva direttamente dalla stazione.
Il capolinea dei bus urbani a Madonna del Piano era qui:
Nell’immagine Google Maps si vedono i due bus del gestore precedente Fratarcangeli Cocco in sosta al capolinea, coincidente con fermata Cotral.
Tornando parecchio più indietro nel tempo, sempre da Google Maps (immagine del 2008) a San Rocco si vede una vecchia palina urbana di una compagnia chiamata “Lombardi e De Angelis” ma sembra che non esista più.
Cercando in internet si scopre che fino al 2008 circa la Cotral forniva anche una linea di collegamento con il centro storico ma poi è stata modificata tagliando appunto il pezzo di 5 km dal centro storico (Civita) a Madonna del Piano. Notare anche la diversa dicitura: Cotral chiama il centro storico “Civita” (in effetti è Via Civita) mentre gli orari urbani parlano solo di “San Rocco”. Secondo le mappe “Via San Rocco” è la prosecuzione di Via Civita dopo l’ingresso al borgo.
Scartabellando in Internet si trova questo trafiletto:
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LA PROVINCIA 23 settembre 2010
L’interrogazione regionale presentata dal capogruppo dei socialisti Romani, la Cotral interviene in merito alla soppressione delle corse delle 7 e delle 13,35 del collegamento castro centro-Frosinone Tiburtina e ritorno per precisare che: «Il suddetto servizio è stato dismesso dal 1.03.2008 su decisione della Regione Lazio in base al piano della nuova rete dei servizi Cotral. Il servizio, in realtà, doveva cessare in data 24.9.2007 ma grazie alla concessione della Regione Lazio è stato ripristinato temporaneamente sino al termine ultimo, concordato con il comune di castro dei Volsci, del 29.2.2008. Pertanto il comune è stato preventivamente informato e, per questo, si era impegnato a presentare il nuovo programma di esercizio del proprio trasporto urbano per sopperire alle corse soppresse. Considerando i fatti sopraindicati, la Cotral spa non si ritiene responsabile dell’attuale situazione poiché è il comune che avrebbe dovuto provvedere, già da tempo, alla copertura delle corse cancellate».
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A riprova di ciò, nel tool di “calcola percorso” Cotral (ora “pianifica viaggio”) è rimasta nel database una fermata a “Via Civita Castro dei Volsci”, ma non ci passa più nessuna corsa.
Comunque leggendo tra le righe si capisce che anche quando c’era il servizio Cotral fino al centro storico, questo aveva due sole corse la mattina presto e il pomeriggio, pensate per gli studenti. Sarebbero state comunque inutili per il visitatore esterno se non per vedere il paese dal finestrino senza poter scendere. Una situazione che chiamo “trasporto pubblico minimalista” in cui purtroppo versano tuttora altri comuni del Lazio.
Nel caso di Castro dei Volsci invece la storia ha avuto un lieto fine perché eventualmente, non so precisamente da quando, il comune si è attivato e il servizio di bus urbano è stato istituito, ricollegando il centro storico al resto della rete. La situazione è normalizzata anche secondo la teoria, la quale prevede che non sia il gestore di trasporto extraurbano regionale (in questo caso Cotral) ad occuparsi dei collegamenti prettamente urbani da un punto all’altro dello stesso comune ma appunto il comune stesso, tramite assegnazione ad un gestore dedicato.